Recensione Flashpoint2 min read

flashpoint1Premessa numero 1: sono discretamente stufo di universi alternativi e timeline alterate tipo “l’era di Apocalisse” visto che penso siano storie semplicemente piene di clichè (i ruoli di eroi e villain invertiti ecc, ecc.) – vista una viste tutte…

Premessa numero 2: non ho letto i millemila tie-in di Flashpoint per il semplice fatto che non me ne fregava niente e non avevo il tempo di perdermi via con decine di storie che servono solo ad allungare e diluire la trama principale.

Detto questo possiamo cominciare a parlare del famigerato evento DC el 2011 che ha portato all’ancor più detestato reboot del Dc universe.

Giusto per tagliare subito la testa al toro dico che l’ho trovata una lettura piacevole. Sarà che mi aspettavo di peggio, sarà che partivo estrememente prevenuto, ma fatto è che alla fin fine mi sono divertito nel leggerlo e ch ho sbranato l’hardcover ammerrigano in tempi decisamente brevi.

Il tutto ha un buon ritmo ed una buona narrazione, con un ottimo accompagnamento ai disegni di un Andy Kubert in buona forma.

Allora da dove deriva l’amarezza di fondo di questo articolo? Dalla sensazione che si percepisce chiaramente che questo sia stato l’ennesimo cavallone cavalcato alla buona ed in maniera un poco improvvisata dalla DC comics.

Un po’ come successe per Darkest Night (che fondamentalmente è una buona storia delle lanterne verde in seguito “allargata” a scopo commerciale a mega cross-over aziendale), ho la netta sensazione che Flashpoint nasca come storia di Flash e poco più. Intendiamoci, vista così non è neanche male come storia, fila bene e ha uno svolgimento quasi regolare (quasi perchè il finale in cui Barry Allen che, per una sua cappellata ha messo sottosopra tutto il DC Universe, riceve pure un premio per i fatti accaduti mi sembra decisamente esagerata).

Però a Flashpoint manca qualcosa per essere il super evento tanto pubblicizzato. Ben altra l’aria che si respirava nelle altre Crisi (nel bene e nel male…)

Se si fa eccezzione per la doppia tavola che posto quì in basso, il coinvolgimeto del resto del DC universe sarebbe davvero marginale nell’economia della storia.

e anche come coinvolgimento questo mi sembra un po’ raffazzionato!

Alla fine sia ha quindi proprio la sensazione che questo sia l’ennesimo evento che ha cambiato pelle in corso d’opera, cambiando finalità e venendo in fin dei conti snaturato.

L’ennesima prova che il reboot è stata una manovra improvvisata e mirata solo a risollevare le sorti vendite che da troppo seguivano un trend in discesa.

Peccato DC, peccato.

 

 

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