Transformers – the war for Cybertron: cosa ti è rimasto2 min read

Ho finito Transformers –  the war for Cybertron ed è quindi giunto il momento di tirare le somme e capire che sensazioni mi ha lasciato questo gioco.

Come forse saprete mi ero avvicinato al titolo con un po’ di titubanza. Il perchè è presto detto: non mi piacciono gli shoot’em up. E basta. Eppure alla fine mi sono lasciato sedurre dall’ambientazione e dal prezzo estremamente abbordabile.

Poi c’è anche il fatto che sto già sbavando dietro all’annunciato seguito del gioco -the fall of Cybertron- ed alle Action Figures ad esso ispirato, fra cui spicca il ritorno dei combiners.

Esatto quelli che si uniscono per formare un robottone gigante.

Esatto quelli che mi faranno spendere un mare di soldi.

Esatto quelli che mi faranno spendere un altro mare di soldi anche in nuove Billy dell’ Ikea ed in regali e fiori per convincere la signora W@lly che sposarmi non è stato il più grande errore della sua vita.

Ma di questo magari ne riparliamo un’altra volta.

Dicevamo cosa mi è rimasto del gioco.  In sè tWfC non è altro che uno shhot’em up in terza persona. Il gioco è caomposto da 10 missioni da svolgere in pari quantità nei panni dei Decepticon e degli Autobot. Il numero di personaggi è abbastanza alto da entrambe le parti con piacevoli ed inaspettate sorprese (Airraid!!! Il mio aerialbot preferito!)

Soundwave è sempre “er mejo”

Il gioco è divertente anche se forse un po’ troppo facile e breve (e lo dice uno che negli shoot’em up è una pippa colossale).

La grafica non è male anche se alla (neanche tanto) lunga troppo ripetitiva. Cybertron è tutto un groviglio di pareti metalliche e detriti, lo sappiamo, ma almeno cambiare quà e là le tonalità di azzurro metallico avrebbe aiutato.

Quello che però per me è il pezzo forte del gioco è la storia. E occhio che secondo Hasbro questa è LA storia ufficiale della G1 nei giorni pre-serie animata.

La trama fila lineare e mostra alcuni gustosi momenti sempre accennati nella serie animata (come ad esempio il passato comune di Starscream e Jetfire) approfondendo una parte dell’epopea G1 che in effetti era stata poco esplorata nei media extrafumettistici.

Ovviamente sono presenti anche un bel po’ dicontraddizioni (sempre su Jetfire ad esempio o sulla stessa presenza degli aerialbot) ma quelle sono un po’ il marchio di fabbrica della G1.

In deifiitiva questo “the war for Cybertron” è stata una bella esperienza che però non so quanto possa essere vissuta da chi magari nerd non è e non conosce tutti i riferimenti alle pippe TF.

Il gioco online è divertente e frenetico, ma alla fine sempre il solito spara-spara che non mi fa impazzire per cui soprassiedo…

Nel frattempo aspettiamo il seguito mettendo da parte un po’ di euri…

Ah dimenticavo, un’altra cosa che mi è rimasta è la bellisima theme dei titoli di coda ad opera di Stan Bush!

 

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