Protagonista indiscusso di queste mie giornate videoludiche è stato Batman Arkham city, recentemente regalatomi dalla signora W@lly (Santa subito!).
Oooh, cominciamo col dire che mi ero già giocato il precedente Arkham Asylum e che l’indice dell’ entusiasmo alla fine del gioco era altissimo (soprattutto perché avevo trovato la mappa di Gotham city nascosta nei meandri dal manicomio e la cosa mi aveva fatto intuire cosa sarebbe venuto in seguito).
Con una salivazione smoderatamente elevata ho quindi installato il gioco e cominciato le prime sedute di perlustrazione di Arkham city.
Osservazione uno: la mappa è smisuratamente più ampia del precedente.
Grande, grande, grande. Però me l’aspettavo un po’ più grande.
Ecco.
La giocabilità è elevata, partendp dagli già altissimi standard del capitolo precedente (con alcune aggiunte e miglioramenti nei combattimenti e nella possibilità di planare e percorrere ampie distanze grazie al rampino).
La storia è lunga ed articolata e, come lecito aspettarsi, offre una lunga carrellata nell’ampio freak-show che è il carnet di nemici di Batman.
Ho finito la storia (con magno godimento) una settimana fa e la soddisfazione era già totale.
Solo che sono qui, a distanza di sette giorni, a far girare ancora senza sosta il gioco sulla mia amata X-box.
Il miracolo si è avverato grazie al numero di missioni secondarie che è spropositato e che, anche dopo la fine del gioco, è portatore di grandissime soddisfazioni (a proposito, avete visto la missione su Azrael? Vi fa scattare qualcosa?).
Come nel primo capitolo poi la ricerca di tutti i vari trofei dell’Enigmista è una maledetta sfida che presto si trasforma in una droga da cui difficilmente ci si riesce a staccare.
Ad aggiungere carne sul fuoco mi sto giocando il DLC su Catwoman (altra figata che si intercala perfettamente nello svolgersi della storia, estendendola e donando ancor più varietà all’esperienza di gioco).
Grande acquisto insomma (grazie signora W@lly!) e grandissimo gioco!
Videogiocatore, fumettaro, fumettista, nerd ed inguaribile sognatore.
Da sempre rincorre i suoi sogni e le sue fantasie lasciando dietro di se una scia di lampi.