Correva l’anno 1983 e l’ancora ingenuo mondo dei coin-op veniva sconvolto dalla comparsa dei primi laser-game.
Per chi non lo sapesse i giochi in questione erano caratterizzati da una grafica di altissimo livello con una resa paragonabile ad un vero e proprio cartone animato, e da una giocabilità praticamente inesistente che consisteva esclusivamente nel premere il tasto giusto al momento giusto.
Il titolo che viene spontaneo associare a questa categoria di giochi è Dragon’s Lair.
Dietro questo piccolo capolavoro di animazione (che di sicuro fa sgorgare una lacrimuccia di nostalgia a tutti i 30-40 enni) c’è un famoso ex animatore Disney: Don Bluth.
La storia verte attorno al cavaliere Dirk the Daring che ha il compito di salvare la principessa Daphne dal crudele Drago Singe che si nasconde in un castello stregato. Dirk dovrà superare indenne tutte le insidie che si celano in ogni stanza del castello per cercare di giungere nella tana del drago e liberare la bella principessa tenuta prigioniera in una sfera di cristallo.
Date un’occhiata qui in basso per avere un’idea della qualità dell’animazione.
A fronte di un’esperienza di gioco sicuramente povera il gioco si contraddistingueva per un riuscitissimo character design che donava grande personalità sia al cavaliere Dirk che alla principessa Daphne (personaggio che sarebbe potuta facilmente stare sul coolo a tutti ma che invece è da subito diventata una simpatica macchietta).
Il gioco, giusto per capirci, è uno di quei classici come Pac-man o asteroids che ancora oggi viene convertito per tutte le macchina da gioco (ne esistono versioni per iOS, Android, X-box360, PS3 ecc.)
I personaggi sono tanto entrati nell’immaginario collettivo da conquistarsi una serie a cartoni animati di breve vita (1984-1985)…
…ed una mini serie a fumetti su licenza prodotta dalla Arcana comics, piccolo editore americano verso cui, non so perchè, ultimamente nutro una certa simpatia.
Alla prossima!
Videogiocatore, fumettaro, fumettista, nerd ed inguaribile sognatore.
Da sempre rincorre i suoi sogni e le sue fantasie lasciando dietro di se una scia di lampi.