Di tutte le ramificazioni dell’universo DC soltanto una -il sottobosco delle lanterne verdi- ha risentito solo marginalmente degli effetti del reboot.
Il motivo è presto detto: le serie vendevano benissimo nel periodo precedente al rilancio e la DC non ha voluto mettere a repentaglio serie dalle vendite assicurate con un nuovo inizio che scontentasse i lettori.
Motivo per cui magicamente Hal Jordan e la sua multicolore compagnia bella li ritroviamo da dove li avevamo lasciati dopo la guerra delle lanterne verdi.
Il corpo delle LV sta cercando di riprendersi dagli scossoni subiti, Hal è stato licenziato dal suo ruolo di lanterna ed il suo anello ha scelto niente meno che Sinestro come suo nuovo possessore.
Nessuna novità sotto il sole anche per quanto riguarda i team creativi, sostanzialmente rimasti immutati.
La continuità nelle testate “verdi” sinceramente non può che farmi piacere e conferma almeno in parte la mia sensazione che le lanterne rappresentino la spina dorsale della DC attuale ed immediatamente precedente a Flashpoint, non tanto da un punto di vista delle storie (anche se la notte più oscura ed il giorno più splendente hanno rappresentato, nel bene e nel male, due momenti di aggregazione dell’intero universo DC) quanto -insieme alla bat-family- dal punto di vista del fatturato.
Le storie
La storia procede sui binari noti e senza particolari scossoni per cui se apprezzavate la testata prima continuerete a farlo adesso, altrimenti ciccia.
L’incappucciata
La confezione
Il reboot
Videogiocatore, fumettaro, fumettista, nerd ed inguaribile sognatore.
Da sempre rincorre i suoi sogni e le sue fantasie lasciando dietro di se una scia di lampi.