Nel contesto del rilancio dell’universo DC ad opera della Lion, è uscito in fumetteria -tomo tomo e cacchio cacchio- il primo volume con i primi episodi della serie Batman e Robin, scritta da Peter Tomasi e disegnata da Patrick Gleason (entrambi già visti all’opera su Green Lantern Corps).
La serie avrebbe meritato -a mio modo di vedere- ben altra visibilità sul mensile dell’uomo pipistrello.
Tomasi ha già dimostrato con il corpo dlle lanterne verdi di essere in grado di gestire le dinamiche di gruppo ed in questo caso si avventura in un meccanismo altrettanto complesso ed interessante: il rapporto padre-figlio fra Bruce e Damian Wayne.
Non solo: finalmente affronta in modo compiuto il fatto (più volte accennato da Grant Morrison) che il nuovo Robin proprio equilibrato non è. In fondo è naturale che sia così. Un bambino di 10 anni cresciuto ed addestrato per tutta la vita da una setta di assassini non può essere che deviato e disturbato.
Apro una piccola parentesi: se volete unirvi alla mia crociata anti Grant Morrison siete i benvenuti. Caro Grant, non puoi atteggiarti a rockstar, proclamarti dio del fumetto e poi scrivere delle robe talmente criptiche da necessitare delle tue spiegazioni per capire cosa volessero dire. Eh no, ciccio. Oltre alle pugnette mentali ci vuole un po’ di sostanza! Le tue storie invece sono solo pretestuose. Anzi no, presuntuose. Chiusa parentesi.
Tornando alla serie (e senza scendere troppo in spoileroni) mi è piaciuto davvero tanto il ruolo svolto da Alfred in tutta la questione.
Certo, questo nuovo equilibrio fra il ragazzo meraviglia e l’uomo pipistrello ci costringerà -ahimè- a rinunciare alla classica iconografia rappresentante il dinamico duo…
Sono però fiducioso che uno scrittore intelligente come Tomasi sappia dare alla serie una svolta adulta e progressista, riuscendo a replicare coraggiosi esperimenti come quello in cui Bruce e Dick Grayson affrontavano lo spinoso problema del travestitismo.
Alla prossima!
Videogiocatore, fumettaro, fumettista, nerd ed inguaribile sognatore.
Da sempre rincorre i suoi sogni e le sue fantasie lasciando dietro di se una scia di lampi.