Recensione Wolverine e gli X-men 1 – Panini2 min read

Wolverine e gli X-Men 1Post rapido rapido questa sera per recensire questo primo numero di Wolverine e gli X-men. E’ da un po’ di tempo che il sottobosco mutante mi lascia un po’ freddino.

La trovata di Utopia e l’atteggiamento fascistoide di Ciclope mi emozionano come un calcio ben piazzato lì dove non batte il sole. Ciò nonostante continuo imoerterrito a leggere le x-storie perchè -devo ammetterlo- qualcosa di (anche molto) carino la si trova ogni tanto.

Dopo l’evento Scisma gli uomini X hanno subito un vero scossone dividendosi un due fazioni. I “Ciclopisti” rimangono con il gelido leader su Utopia a perseguire un sogno di integrazione che non si capisce bene come dovrebbe avverarsi segregando tutto il genere mutante su un isolotto bello lontano dalla costa.

Un bel gruppetto di giovani mutanti, con a fianco qualche volto noto degli X-men della prima ora, decide invece di seguire Logan e di riprendere il sogno lì da dove si era interrotto: dalla scuola di Xavier.

LA prima storia fa un elenco veloci di quali personaggi si uniranno alle due fazioni e delle loro motivazioni. Storia carina con delle belle idee (testi di Kieron Gillen), disegnata però da un Billy Tan sotto la sufficienza.

Con la seconda storia si entra invece nel vivo con l’apertura della nuova scuola per giovani mutanti.

La trovata è davvero molto carina vuoi per l’improbabilità dei ruoli ricoperti da Wolverine e da Kitty Pride (entrambi presidi della struttura) e vuoi per la ritrovata freschezza di situazioni che -paradossalmente- passa attraverso il recupero di uno status vecchio di anni.

I testi di Jason Aaron rmangono frizzanti per tutto l’albo e pur se in poche pagine ritraggono bene lo spaccato di personalità che andranno a compore il nuovo cast della serie.

I disegni di Bachalo (autore che non mi è mai piaciuto particolarmente nonostante le innegabili doti artistiche) sono a volte confusi e poco leggibili, ma devo ammettere che si sposano bene con l’atmosfera leggera dell’albo.

Chiude il numero una storia di Doop della premiata ditta Milligan-Allred davvero molto carina.

Un ottimo inizio quindi, pieno di potenzialità e che assolutamente mi sento di consigliare a tutti quelli che si trovano poco nelle attuali storie degli X-men e a cui manca lo Xavier institute for higher learning (ooops volevo dire Jean Grey institute for higher learning).

 

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