Antithesis – 4 chiacchiere con Jessica Marino5 min read

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Ultimamente quando visito una fiera fumettistica il padiglione o l’angolo che mi attira più è quello delle autoproduzioni. Vuoi perché tutte le altre proposte le si possono rintracciare comodamente in fumetteria, vuoi per il piacere di conoscere faccia a faccia gli autori presenti, ma trovo che la freschezza che si ha modo di respirare fra questi giovani creativi difficilmente lo si possa trovare negli stand degli editori “maggiori”.

Fra i fumetti autoprodotti venuti  alla ribalta negli ultimi anni una menzione d’onore la merita senza dubbio Antithesis.

Una narrazione fresca ed uno stile di disegno raffinato quanto personale e definito caratterizzano questo fumetto che, giustamente, è stato notato e premiato con valanghe di premi e recensioni positive.

Se non lo avete letto vi consiglio caldamente di visitare il sito: il fumetto è presente sia online sotto forma di webcomic sia sotto forma di curatissimi volumi cartacei ordinabili dallo store interno.

Se poi vi trovate a fare un salto alla Self Area di Lucca comics fate una capatina nello stand dell’autrice (che di solito è facile da riconoscere perché sempre uno dei più affollati.)

Facciamo due chiacchiere con l’autrice: Jessica Marino

Presentati, chi sei, cosa fai e soprattutto perché lo fai?
Sono Jessica Marino e sono una ragazza casertana nata con la passione per la comunicazione e la narrazione visiva. Lavoro come graphic designer sia da free lancer che in agenzia pubblicitaria, e disegno storie a fumetti (storie sempre rigorosamente di mia invenzione 😛 ) dalla quarta elementare. Il perché non lo saprei dire, probabilmente per una cosa che gli autori di storie chiamano “urgenza narrativa”: un vero e proprio bisogno di raccontare le storie che ti arrivano in testa.

antithesisIl tuo percorso di formazione qual è stato?
Dopo le superiori in un istituto professionale all’indirizzo grafico pubblicitario, mi sono laureata all’accademia di Belle Arti di Napoli, dopodiché mi sono specializzata in fumetto diplomandomi alla Scuola Internazionale di Comics di Roma.

E qual è stato invece il tuo percorso personale che ti ha portato ad Antithesis?
la storia di Antithesis è spuntata nella mia testa per caso ed in modo graduale. Era il periodo (ormai sono passati sette anni) in cui stavo sviluppando la tesi di laurea con tema ambientalistico, e quello in cui su internet mi informavo e leggevo tra i vari forum i vari pareri delle persone riguardo i più svariati argomenti. Leggere e ragionare su varie notizie e quelle decine di discussioni anche molto accese,  mi fece notare quanto fosse letteralmente bipolare l’Essere Umano, come specie. Era singolare come una sola razza fosse capace di compiere le più crudeli nefandezze, ma anche i gesti più buoni ed altruisti. Mi sono chiesta come sarebbe stato un mondo in cui questo bipolarismo umano prende forma, in due continenti e in due etnie distinte e diametralmente opposte, un mondo di dualismi in cui non esiste equilibrio, e cosa sarebbe successo se questi due tipi di umanità si incontrassero senza possibilità di una mediazione più moderata. Ed è così che è nato Antithesis, che si presenta principalmente e “superficialmente” come una storia di avventura dei due protagonisti, ma che sotto sotto ha parecchi messaggi che vorrei dare.

Il tuo approccio personale e l’indiscutibile competenza e perizia tecnica rendono il tuo fumetto un’opera sicuramente matura. Come mai lo autoproduci? Personalmente ritengo che ormai nelle autoproduzioni si nasconda una reale alternativa al mercato mainstream che tuttavia  non è purtroppo ancora ben visibile dal grande pubblico. Come la vedi tu?
Innanzitutto c’è da dire che tutto quello che volevo e voglio fare con Antithesis è raccontarlo. È nato come webcomic gratuito (e lo è ancora) perché volevo che le persone lo leggessero, che si affezionassero ai miei personaggi, che ridessero e si emozionassero con e per loro e che cogliessero alcuni messaggi che voglio trasmettere con questa avventura. Fortunatamente ho trovato un bel numero di lettori (che spero aumenti sempre più), e sono stati loro stessi a chiedermi una versione cartacea, per questo ho iniziato a stampare Antithesis anche in volumetti fisici.
Non ho mai proposto la mia storia a nessun editore perché, a prescindere dal livello di bravura che potrei più o meno avere e da quanto possa essere interessante la storia, so bene che una serie lunga come Antithesis ha poche possibilità di essere pubblicata e distribuita in tutta Italia da una casa editrice. E poi comunque l’autoproduzione ti permette di avere un contatto diretto con i tuoi lettori che vale davvero tutto.
In linea generale, invece, penso anche io che il mondo dell’autoproduzione e del fumetto indipendente ormai non abbia più nulla da invidiare ai prodotti delle case editrici, in quanto a qualità. Personalmente quando vado in una fiera del fumetto, la mia attenzione e le mie spese vanno principalmente nella zona della Self  e degli indipendenti, perché so che solo lì posso trovare prodotti non solo di altissimo livello, ma anche unici nel loro genere. Per il resto ci sono fumetterie, edicole ed Amazon, in attesa che un giorno forse utopistico il mondo della distribuzione nazionale diventi accessibile anche agli autori indipendenti.

Il tuo fumetto è ormai al quarto volume: c’è qualcosa che avresti voluto fare in modo completamente diverso? E qual è invece la cosa di Antithesis che più ti inorgoglisce?
Eeeh, se avessi tempo e soldi credo che rifarei da capo il primo ed il secondo volume, ormai molto distanti tecnicamente dalle tavole che realizzo adesso. Ma è un po’ la maledizione dei disegnatori, che migliorano con il tempo e di conseguenza non riescono più a farsi piacere quello che hanno prodotto in passato. Tra qualche anno (o anche solo qualche mese) infatti anche le tavole che sto facendo ora probabilmente non mi piaceranno più! :’D
Di Antithesis sono particolarmente orgogliosa dei suoi personaggi, sono un po’ come dei figli, anche quelli che non sopporterei se esistessero davvero! E quando vedo che sono apprezzati ed amati anche dai lettori mi sento davvero fiera di loro, è un qualcosa difficile da descrivere a chi non è un autore di storie, ma ti da una soddisfazione immensa.

Quali progetti hai per il futuro?
Bella domanda. Dunque, Antithesis occuperà di sicuro i miei anni a venire, perché come accennavo prima, è una storia alquanto lunga (probabilmente supererà i dieci volumi), ma da tempo pondero di proporre alcune storie più brevi che ho nel cassetto al mercato francese…Vedremo in futuro!

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mikimoz | <span class="wpdiscuz-comment-count">65 commenti</span>
5 anni fa

Quest’opera proprio non la conoscevo, molto interessante la nascita dell’idea… Vedi, scrivere una tesi serve a qualcosa^^

Moz-

Arcangelo | <span class="wpdiscuz-comment-count">70 commenti</span>
5 anni fa

Non lo conoscevo proprio ma è anche vero che non bazzico molto (leggi: per niente) il mondo delle autoproduzioni e le self area delle fiere (giusto a Cartoomics ci passo in mezzo) forse dovrei iniziare adesso.
Peccato non esserci conosciuti prima, sarei sicuramente passato a trovarti a Lucca, probabilmente ti ho anche incrociato e non ne sapevo nulla!

Arcangelo | <span class="wpdiscuz-comment-count">70 commenti</span>

Allora ci vedremo sicuramente a Cartoomics wink mi dispiace non esserci a Lucca a sto giro ma se tutto va bene ne sarà valsa la pena rinunciare un anno!

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