Di cartoni fantasy-fantascientifici negli anni 80 ve ne furono parecchi, specie dopo il grande successo dell’ He-man made in Filmation. Tante brutte copie spesso con poche idee originali. Eppure già prima che il principe Adam sollevasse per la prima volta la sua spada, un altro eroe con i capelli a caschetto da paggio di corte aveva già fatto la sua comparsa sui televisori americani: Thundarr il barbaro.
La serie è per molti versi originale ed inusuale anche per i criteri moderni. Creata da Steve Gerber e prodotta da Ruby-Spears Productions la serie durò ben due stagioni e fu messa in onda la prima volta il 4 di ottobre del 1980.
Nota importante è che fra i creatori del personaggio viene accreditato un certo Alex Toth che ormai conosciamo discretamente bene. In effetti una certa risonanza fra l’aspetto estetico di Thundarr e soci con le altre produzioni di Toth per la Hanna & Barbera facilmente ravvisabile.
Il futuro post apocalittico
Nonostante a prima vista la serie paia ambientata in un banale mondo fantasy, sotto la cenere cova molto di più.
Thundarr the Barbarian si svolge in un futuro post-apocalittico che vede la terra divisa in regni o territori. La maggior parte di questi regni sono guidati da maghi potenti e preferibilmente malvagi.
Della civiltà pre-apocalisse rimangono soltanto le rovine. Proprio le rovine hanno un ruolo non secondario in quanto rendono riconoscibili i luoghi in cui è ambientato il cartone: a ben guardarle è possibile riconoscere varie location degli Stati Uniti. Alcuni episodi sono invece ambientati in Sud America ed uno addirittura a Londra.
Nella Terra del futuro di Thundarr la luna é letteralmente spezzata in due parti.
Come si vede nell’opening la luna è stata frantumata consensualmente all’azzeramento della precedente civiltà, a causa del passaggio di un planetoide fra la Terra e la Luna (evento datato nel cartone 1994).
Thundarr vive le sue avventure circa 200 anni dopo la catastrofe ed è accompagnato nel suo peregrinare dalla principessa Ariel e da Ookla, un essere umanoide dalla testa di leone.
Il nostro eroe è armato con la magica spada Sun Sword che genera un fascio di energia a mo’ di spada laser.
Oltre gli schermi televisivi
A parte la serie animata di Thundarr si è visto ben poco. Per quel che mi risulta non furono prodotti fumetti né giocattoli nel periodo. Più recentemente la Toynami ha prodotto una serie di AF rivolte al mercato collezionistico.
Non ho notizie del passaggio del cartone nelle reti italiche, ma dal sito di Antonio Genna il cartone risulta essere stato doppiato e trasmesso nelle reti locali.
Con questo per oggi è tutto. Qui W@lly, passo e chiudo.
Videogiocatore, fumettaro, fumettista, nerd ed inguaribile sognatore.
Da sempre rincorre i suoi sogni e le sue fantasie lasciando dietro di se una scia di lampi.
E anche questo mi manca. Da bambino lo avrei certamente adorato ^^
Eppure da Facebook giungono conferme sul suo pasaggio in Italia. E non solo, emerge anche un certo coinvolgimento del Re Jack Kirby (che però mi sento di ridimensionare rispetto a quanto detto su faccialibro visto che sono certo che la paternità grafica dei personaggi sia da attribuire a Toth)
Sarò stato sfortunato io, ahimè! 🙁
Eh ma qui c’è qualcosa sotto: ho visto il video di apertura, la sigla… e si vede un personaggio molto simile a Lord Masque dei Masters… XD
Poi, inizialmente anche i Masters erano ambientati in un modo dove sopravviveva la tecnologia del passato, andata persa… chissà.
Secondo me questo Thundarr (che di aspetto assomiglia all’He-Man barbarico Wun-Dar mixato con l’altro Oo-Larr) è stata la maggiore ispirazione per i Motu.
Oh, alla fine su Eternia ci sono anche le caverne di Thundaria… 🙂
Moz-
Chissà che questo cartone non sia stato in effetti una delle fonti di ispirazione in quella fase oscura dei Masters of the Universe, prima che subissero la cura Filmation e diventassero quelli che conosciamo tutti!
Confermo che è passato su Italia Uno, una volta e una replica sola successiva. Tipo nel 1983 o 1984. L’ho adoravo e ho anche una musicassetta sulla quale avevo registrato la sigla, insieme a tante altre.
Grande e grazie per il feedback. Io a sto punto sarei curiosissimo di sentire una puntata in italiano per vedere com’è stato fatto l’adattamento
Non credo di averlo mai visto, quindi non posso aiutarti.
Certo che stavano proprio in fissa coi caschetti, He-Man, Nino D’Angelo, Thindarr, Enzo Paolo Turchi…
A me affascina sempre il post apocalittico, anche quando viene scoperto poco a poco. Mi piace quando vengono mostrate rovine che fanno parte del nostro secolo.
Era un fenomeno internazionale! 🙂
OT: recuperati una PS4 e giocati Horizon Zero Dawn!
Diamine, questo ha davvero ispirato He Man!
Il potere dei capelli a caschetto!