GLI UNIVERSI FUMETTISTICI PERDUTI: IL COMICS GREATEST WORLD4 min read

comics greatest world xNei primi anni ’90 anche la Dark Horse tentò la carta dei super-eroi, dando alle stampe una linea di sotto il marchio del Comics Greatest World.

In realtà (come accadde per praticamente tutti gli universi narrativi proliferati all’inizio di quel decennio) si trattava di una operazione atta a cavalcare l’onda speculativa che in quel periodo stava gonfiandosi attorno al mercato del fumetto super eroistico e che da li a breve sarebbe scoppiata, portando il mercato ad un passo dalla definitiva implosione.

La leggenda narra che il progetto del CGW, portato avanti internamente alla Dark Horse da un gruppo creato appositamente e rinominato Team CGW (tutto in nome della creatività) fosse stato originarimaente concepito nel 1990.

La gestazione della linea editoriale risultò tuttavia oltremodo travagliata e ci vollero ben tre anni prima della reale pubblicazione dei primi albi.

L’universo fu introdotto con una breve storia pubblicata su Dark Horse Comics (che aveva l’intento di fare un poco da traino). Alla storia introduttiva fecero seguito quattro miniserie pubblicate con cadenza settimanale che avevano lo scopo di introdurre sia i principali personaggi dell’universo che le quattro città in cui erano ambientate le relative storie.

Un universo ordinato

Come molti universi fumettistici  contemporanei, il CGW era un universo narrativo estremamente strutturato.

comics greatest world titanCome già accennato sopra le vicende erano mbientate in quattro città diverse (Arcadia, Golden City, Steel Harbor e l’area di Cinnibar Flats nei pressi del Nevada). Ogni città aveva le proprie caratteristiche che rispecchiavano grosso modo le peculiarità dei personaggi che ospitava.

Ad esempio Arcadia era la città più oscura, gotica e corrotta e fungeva da palco per i personaggi più squisitamente noir come l’antieroe X o la bella Ghost. Al contrario Golden City era un po’ la Metropolis della situazione e fra i suoi palazzi trovava ospitalità il gruppo dei Catalyst, una sorta di Justice League composta da personaggi mediamente più solari.

La divisione così rigida degli ambiti era al contempo una peculiarità ed un grosso svantaggio: da un lato manteneva tutto ordinato e fruibile in base agli interessi dei lettori, dall’altro rendeva rigida e forzata l’interazione fra personaggi provenienti dai diversi microclimi. Il problema diventò palese quando furono lo stesso tentati dei Cross-over coinvolgenti tutti i personaggi della quattro città, che come risultato finale davano la sensazione di leggere una sorta di road trip con i super-eroi.

A tenere coeso l’universo, sulla carta, sarebbe dovuto essere Vortex, una sorta di scienziato aliena schiantatosi sulla terra. Peccato che la serie risultasse una delle più deboli della linea, noiosa e ripetitiva come poche.

Il destino finale

Come prevedibile la linea non ebbe vita lunga. Dopo pochi anni quasi utti i titoli vennero cancellati e la stessa etichetta venne trasformata da “Comics Greatest World” ad un più generico “Dark Horse Heroes”.

Di tutti i personaggi che hanno preso parte al CGW, gli unici in parte baciati dal successo furono X (la cui serie era decisamente interessante), Ghost (protagonista della serie più longeva) e Barb Wire (per le…uh…doti del personaggio…).

La vita dopo la morte

Nonostante la chiusura della linea editoriale, i personaggi del CGW non sono del tutto scomparsi. Come dicevo sopra, Ghost ebbe una serie molto  longeva che in un certo senso sopravvisse alla sua stessa etichetta editoriale e che chiuse solo nel 1998. Lo stesso noiosissimo Vortex fu a più riprese protagonista di storie brevi o di piccoli archi narrativi pubblicati sulle testate antologiche della Dark Horse.

Barb Wire ebbe una zarrissima trasposizione filmica con protagonista una Pamela Anderson più plasticosa che mai.

Più recentemente la Dark Horse ha tentato un rilancio di tutta la linea super-eroistica con albi dedicati ad alcuni eroi di Pubblico Dominio e alcuni ripescaggi dal CGW fra cui X, Catalyst e Ghost.

In Italia

Parecchio del CGW è stato pubblicato in Italia dalla Star Comics sotto forma di speciali ed in una testata nominalmente dedicata ad “X”. Con gli speciali dedicati a “Will to power” (uno dei cross-over di cui accennavo sopra). La star conclude le sue pubblicazioni del CGW.

Alcune delle storielline brevi di Vortex sono state pubblicate dalla Lexy.

Ghost ha avuto vita travagliata ed è stata marginalmente pubblicata dalla Phoenix di Daniele Brolli.

Più recentemente la Panini ha pubblicato in volume la nuova miniserie di X.

Con questo è tutto. Quì W@lly, passo e chiudo.

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Arcangelo | <span class="wpdiscuz-comment-count">70 commenti</span>
5 anni fa

Questi li conosco per lo più per le apparizioni di questi personaggi in uno story arc di The Mask, Ghost l’ho vista anche nel crossover con Hellboy, mentre di X ho letto il primo e ahimè unico omnibus pubblicato dalla Comma 22, che ha pubblicato anche l’omnibus di Ghost e The Mask (sempre uno su due però), ero tentato di recuperare in inglese il secondo volume. Il proposito di Hellboy, fa un po’ sorridere come l’universo supereroistico della Dark Horse sia fallito quando nel tempo un universo si è venuto a creare proprio con Hellboy, il cosiddetto Mignolaverse, anche se… Leggi il resto »

mikimoz | <span class="wpdiscuz-comment-count">65 commenti</span>
5 anni fa

Questa non la conoscevo, tranne che Barb Wire (ma ignoravo da che mondo fumettistico provenisse). Eh, insomma, ci hanno provato in tanti… a me sembra una copia della copia… non si sono sforzati minimamente XD

Moz-

Emanuele | <span class="wpdiscuz-comment-count">98 commenti</span>
5 anni fa

Ammetto la mia totale ignoranza.
Del film con la Anderson ne avevo sentito parlare.
Catalyst mi dice qualcosa ma sicuramente lo confondo con Tom Strong.

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