GLI UNIVERSI FUMETTISTICI PERDUTI: LA EVENT COMICS4 min read

Gli anni ’90 sono stati un periodo particolare per il mondo dei comics e la Event comics, pur se nella sua breve storia editoriale, ne è stata un esempio lampante.

Questa piccola etichetta indipendente fu in attività dal 1994 al 1999 producendo complessivamente un numero piuttosto ridotto di albi. Fu però fondata da due nomi che già all’epoca avevano un peso specifico non indifferente e che in seguito ne avrebbero acquisito ancora di più. Parliamo di Jimmy Palmiotti e Joe Quesada.

I nostri eroi avevano già più volte collaborato e avevano sempre trovato queste collaborazioni estremamente fruttuose. Così, dopo aver unito le forze più volte sia sul fronte DC che su quello Marvel, aver dato vita ad un bellissimo ciclo di Ninjak per la Valiant Comics  (di recente ristampato in un omnibus di cui consiglio caldamente l’acquisto) e aver creato i personaggi Kid Death & Fluffy per una serie di card collezionabili, i nostri eroi decidono di lanciarsi nel mercato dell’editoria indipendente.

Non furono di certo i primi. In tanti dopo la nascita della Image comics hanno tentato quella strada. In quegli anni infatti bastava qualche copertina ad effetto, una colorazione brillante e scenografica e, voila, il gioco era fatto ed il quarto d’ora di celebrità era assicurato. Il più delle volte poi seguiva l’oblio e la dimenticanza da parte delle masse, ma quello è un altro discorso.

Quesada e Palmiotti dopo aver passato un paio di settimane in Florida e sviluppare le idee per Ash decidono quindi di fondare la Event Comics.

Personaggi e pubblicazioni

Le serie prodotte dalla Event comics furono relativamente poche. Il loro personaggio di punta era Ash. Del supereroe pompiere furono prodotte in tutto tre miniserie: Ash, (7 numeri compreso il numero 0 che, paradossalmente chiudeva ed apriva la serie), Ash: The Fire Within (3 numeri) ed Ash: Cinder & Smoke (6 numeri). Seguì anche un cross-over iter-aziendale con la DC che vide il nostro eroe incrociare la strada con Azrael.

 

Le altre pubblicazioni della Event furono l’effimera seriee 22 Brides e Painkiller Jane. Quest’ultima in particolare godette di un discreto successo. Dopo la miniserie del 1995 fu protagonista di diversi cross-over interaziendali con il Punisher, Vampirella o Hellboy.

Painkiller Jane fu anche l’unico protagonista dell’editore a sopravvivere all’editore stesso. Fu rilanciata prima con una miniserie dalla Dynamite e poi dalla stessa Marvel che diede alle stampe due ulteriori mini sul personaggio sotto la sua etichetta Icon. Il personaggio è infine tornato nelle mani di Palmiotti sotto la sua PaperFilms.

Fuori dalle pagine stampate

L’unico personaggio della Event comics a vivere una vita fuori dal monto della carta stampata fu ancora una volta Painkiller Jane.

L’emittente  Sci-Fi Channel produsse sul personaggio un film per la TV nel 2005 ed una serie TV (composta sostanzialmente da una stagione) nel 2007. Della serie televisiva esiste una versione in DVD completamente localizzata in italiano, facilmente recuperabile online.

La vita dopo la Event

Come dicevo all’inizio del pezzo la vera importanze della Event comics non sta in quello che pubblicarono. Le serie di Ash per esempio non hanno mai brillato per qualità ed originalità e rappresentano l’esempio perfetto di quello che furono i comics negli anni 90: disegni d’impatto su storie inesistenti.

Nonostante ciò proprio alla luce d quanto fatto in casa Event, la Marvel affidò al duo Quesada-Palmiotti la linea Marvel Knight sotto cui pubblicare avventure mature dei suoi personaggi urbani. Inutile dire la linea ebbe un successo incredibile sia di pubblico che di critica, grazie alla qualità estremamente alta delle serie prodotte.

Il merito di Quesada come editor della linea fu di portare sangue nuovo, coinvolgendo autori indipendenti o autori solitamente restii a legare il proprio nome all’editore.

Il successo della linea fece si che Ciccio Quesada venisse in seguito promosso al ruolo di Editor in chief, portando la Marvel verso uno dei periodi più floridi e creativi degli ultimi anni.

Vedendo il materiale proposto dall’editore negli anni recenti sembra quasi impossibile che lo stesso editore fosse in grado di produrre solo pochi anni prima storie mature ed innovative di quel tipo.

In Italy

A casa nostra la Event in verità non ha mai goduto di particolare successo. La Panini Comics ha pubblicato 3 volumetti su Ash e 3 su Painkiller Jane. Per quanto mi risulti null’altro è arrivato nelle nostre terre.

La Panini pubblicò nche il numero 0 di Ash (in quello che è a tutti gli effetti il quarto volumetto sul personaggio) e i cross-over di Jane (o almeno quelli che poteva pubblicare per questioni di diritti vari) sulla sua storica antologica Wiz ed in un albo spillato fuori serie (ringrazio Arcangelo per le dritte)

Certo c’è da dire che il materiale prodotto non è così abbondante da assicurare chissà quali edizioni, ma siamo comunque ben lontani da una pubblicazione completa di quanto prodotto.

Con questo più o meno è tutto. La Event è uno di quei rari casi in cui da una esperienza editoriale tutto sommato vuota d effimera è nata una fortunata serie di pubblicazioni come quelle viste nel regno di Quesada in casa Marvel.

voi avete mai letto qualcosa dell’editore?

Con questo per oggi è tutto. Qui W@lly, passo e chiudo.

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Emanuele Di Giuseppe | <span class="wpdiscuz-comment-count">98 commenti</span>
Emanuele Di Giuseppe | 98 commenti
5 anni fa

In quegli anni infatti bastava qualche copertina ad effetto, una colorazione brillante e scenografica

Eccomi, ci cascai con tutte le scarpe, con Ash e Jane ma mi stancai subito, abbandonandoli di pari passo con la Panini.
Però l’idea di base per entrambi, la tragedia che li trasformava in supercostumati, era molto bella.
Comunque io prendevo gli spillati. Per “volumi” intendi quelli?

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