He-Man/ThunderCats – la recensione

he-man/thundercatsSenza girarci troppo attorno He-man/Thundercats è probabilmente il miglior cross-over con protagonisti He-man e la sua cricca, nonchè una delle migliori produzioni a fumetti sui MotU, a mio modo di vedere inferiore soltanto ai fumetti sui MotU del 2002.

Ora che ci siamo tolti il dente vediamo di approfondire un poco la questione. Quello di cui vi parlo è il TP (faclmente recuperabile su Amazon, BookDepository o in qualsiasi altro store similare) che raccoglie la mini di 6 numeri originariamente pubblicata a cavallo fra 2016 e 2017 dalla DC comics.

Ai testi troviamo Rob David e Lloyd Goldfine mentrei disegni sono affidati a  Freddie E. Williams II.

I presupposti della storia sono i più semplici: Mum-ra “invade” Eternia per cercare di rubare la spada del potere di He-man e questo lo porta a stringere un accordo con Skeletor.

LIon-O e la sua cricca di gattoni troppo cresciuti a loro volta arriveranno ad Eternia seguendo le tracce del loro nemico giurato e troveranno nel nerboruto biondino e nella sua cumpa di culturisti dei validi alleati.

Semplice e lineare che di suo non è per forza un male, anzi.

Teschi grigi e felini

In questa mini He-man e i MotU si svincolano dallaforzata seriosità della precedente incarnazione fumettistica e si riappropriano di quel gusto fantasy e di quei toni leggeri che gli sono più congeniali.

I Thundercats sono stati meno prolifici fumettisticamente parlando. Mi pare che questa sia la loro prima apparizione dopo una mini (sempre edita dalla DC) di primi anni 2000.

La convivenza di queste due icone pop degli anni ’80 non risulta per niente forzata. La storia risulta inaspettatamente solida pur nella sua (voluta) semplicità. I personaggi sono rappresentati tutti nella loro incarnazione classica degli anni 80 e si amalgamano in maniera naturale. Risulta perfetta la scelta di mescolarli in questo cross-over vista la vicinanza sia estetica sia tematica dei due brand.

Il ritmo rimane alto e costante in tutti i sei numeri e l’alternanza con cui vengono narrate la vicende dal punto di vista dei vari personaggi risulta quasi scientifica.

Finendo il volume rimane in bocca la bella sensazione di una lettura piacevole ed equilibrata. Un’opera che ha ben chiari quali siano i suoi obiettivi e riesce a non strafare, centrando (finalmente) la caratterizzazione di tutti i suoi protagonisti.

 

Un netto e deciso ritorno alle origini che segna un franco miglioramento rispetto alla precedente noiosa e pesante lettura di He-man. Ed è proprio confrontando le due opere che risultano più chiari ed evidenti i limiti e gli errori della precedente gestione. La reinterpretazione grafica superficiale e sbagliata dei personaggi era solo lo specchio di un radicale e sistematico snaturamento del carattere di tutti i i personaggi, principali e non.

Spade ed armature

Il comparto grafico è affidato a Freddie Williams II. In passato ho detto di non sopprotare questo artista e rivendico con convinzione quelle parole. Non mi piacicono le sue figure tozza e bamboleggianti e trovo grottesche molte sue trovate grafiche (un esempio su tutti  sono i capelli a “maccherone” di He-man).

Però bisogna ammettere che in questo caso il ragazzo si è impegnato. A fronte di un He-man tozzo e di un Battlecat a tratti inguardabile ho notato una cura certosina nei dettagli e nello story-telling. Inoltre la sua interpretazione dei Thundercats è semplicemente perfetta (probabilmente si trova più a suo agio con questi personaggi piuttosto che con i MotU).

Certo, avrei preferito una pulizia maggiore nel segno e delle anatomie più realistiche ma non si può volere tutto. In fondo ci è andata molto meglio che con i disegni di Pop Mhan sulla serie precedente.

Riguardo il design, si è optato per le versioni classiche di quasi tutti i personaggi. Non mancano tuttavia alcune gradite incursioni dalla serie del 2002 come Teela, Man-at-Arms e Buzz-off.

 

Concludendo

Questo He-Man/ThunderCats in fin dei conti è una lettura assolutamente meritevole. Per di più l’edizione è di grande pregio con la solita ottima resa tipografica a cui ci ha abituato la DC (capito Lion?).

Sinceramente non so se è prevista una edizione italiana, ma così come per i minicomics di He-man mi sento di consigliare caldamente l’edizione in TP americana.

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