E’ finita la magia?

a kind of magicQuesto pezzo è una risposta diretta al post del buon vecchio MikiMoz (che al momento starà facendosi un bel bagno alla faccia nostra) ed al post di risposta del buon vecchio Emanuele. Si parlava della fine della magia della propria infanzia. Di quando si smette di guardare il mondo con meraviglia ed emozione.

Devo ammettere che in effetti anche per me la magia sembrava essere finita. Non ricordo un momento specifico ma pian piano intorno ai 10-12 anni ho cominciato ad essere sempre più disinteressato ai giocattoli prima ed ai fumetti poi.

La mia attenzione veniva attirata dai videogiochi (che sono ancora un mio grande amore), dal mondo dell’informatica in generale, dalla musica (ascoltata e suonata), dalle ragazze e, fondamentalmente, dai cazzi di una vita che uscendo dall’infanzia cominciava a farsi complicata.

Ricordo ancora quando mi accorsi di guardare mio fratello con malcelata superiorità mentre lui -insieme ad alcuni amici- giocava con i “pupazzi”, mentre io ero già preso da cose ben più serie.

Fine de giochi, giusto?

Sbagliato, sbagliatissimo.

Eh si perché, come scrivevo nei commenti dei post che ho linkato all’inizio del pezzo, per gente come me (e, visto che state su queste pagine a leggermi, probabilmente anche per voi), la magia non si spegne mai. Sta lì buona buona a covare sotto le ceneri per poi riesplodere quando meno te l’aspetti.

Another brick in the wall

Ero al terzo anno di università, credo. Un periodo difficile, fatto di fatica e problemi personali. Un pomeriggio rimandando il momento di mettermi sui libri a studiare, mi sono messo a fare un po’ di zapping in televisione.

Niente di speciale.

Su una rete locale trovai però qualcosa che catturò la mia attenzione. Stavano trasmettendo una puntata del vecchio cartone di He-man della Filmation.

Rimasi a guardarlo per qualche minuto e avvenne la magia.

Senza un preciso motivo mi ritrovai a provare le stesse emozioni del me bambino che tornava a casa dall’asilo ed in TV trovava quel cartone. Fu come se le mura del cinismo si fossero di colpo crepate per poi finire in mille pezzi.

 

Non si trattava di semplici ricordi o di nostalgia. Stavo vivendo esattamente le stesse sensazioni di quando ero piccolo, le medesime farfalle nella pancia.

Andai a riprenderei vecchi MotU in cantina e cominciai a setacciare eBay per completare la collezione e ogni volta che suonava il postino, via di farfalle!

E la cosa non accadeva soltanto per i pupazzetti muscolosi, ma ben presto si allargò a tutte le mie passioni.

Le farfalle nella pancia le provo ancora oggi ogni volta che entro in fumetteria, che metto sulla Playstation un gioco nuovo o che guardo un cartone animato con la piccola W@llina.

Si, perché c’è anche quello. I suoi occhi freschi ed innocenti hanno restituito un punto di vista nuovo ai miei. Se mai ho dimenticato come si fa a giocare, lei è qui a ricordarmelo.

A voi invece la magia è finita o continua ancora oggi?

Per oggi è tutto, qui W@lly, passo e chiudo.

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